Come negoziare un’offerta di lavoro

contract deal

Hai appena ricevuto un’offerta di lavoro. Evviva! Ma… c’è qualcosa che non ti convince del tutto: lo stipendio è un po’ più basso di quanto sperassi, i benefit non sono chiari, oppure non capisci se ci siano reali possibilità di crescita. Cosa fare? La risposta è: negoziare. 

Sì, anche se sei giovane, alle prime esperienze o al primo “vero” lavoro, puoi – e a volte dovresti – negoziare. Non è maleducazione, non è presunzione: è semplicemente una parte del processo. L’importante è sapere come farlo, con intelligenza e preparazione. 

  1. Aspetta il momento giusto

Durante un colloquio, non è una buona idea parlare di stipendio fin da subito. Prima dimostra il tuo valore, racconta chi sei, cosa sai fare, e perché sei la persona giusta. Il momento migliore per parlare di retribuzione è quando ti fanno un’offerta concreta: lì hai l’occasione di aprire la trattativa. 

Se ti chiedono “Qual è la tua retribuzione attesa?” o “Quanto guadagni nella tua attuale posizione?”, rispondi con sincerità e preparazione. Evita di sparare cifre a caso o di esagerare. Se non hai esperienze precedenti, puoi dire: “Mi sono informato sugli stipendi per questo ruolo e in questa zona, e penso che una cifra compresa tra X e Y sarebbe in linea con il mercato e con il mio profilo”. 

  1. Informati: conosci il tuo valore

La base di ogni negoziazione efficace è la conoscenza. Prima di accettare o rifiutare un’offerta, raccogli informazioni: 

  • Quanto guadagna mediamente una persona con il tuo ruolo, nella tua zona e nel tuo settore? 
  • Esistono tabelle salariali nei contratti collettivi (CCNL) che si applicano alla posizione? 
  • Qual è il costo della vita nella città dove lavorerai? 
  • Quali sono i benefit tipici offerti in ruoli simili? 

Puoi usare siti come Glassdoor, Indeed, LinkedIn e i portali sindacali per farti un’idea. Un’offerta più bassa della media non significa automaticamente che devi rifiutare, ma ti dà margine per negoziare con maggiore sicurezza. 

  1. Valuta l’offerta nel suo complesso

Un errore comune è pensare solo al numero netto in busta paga. In realtà, la retribuzione è fatta di tante cose: 

  • RAL (Retribuzione Annua Lorda) 
  • Bonus o premi 
  • Tredicesima, quattordicesima 
  • Ferie extra 
  • Auto o telefono aziendale 
  • Flessibilità oraria o smart working 
  • Buoni pasto 
  • Piani di formazione 
  • Piano di carriera 

Se lo stipendio è un po’ più basso del previsto, ma ti offrono un contratto stabile, una buona formazione e possibilità di crescita, potrebbe comunque valerne la pena. Viceversa, anche uno stipendio alto può non bastare se l’ambiente è tossico o non ci sono prospettive. 

  1. Prepara la tua argomentazione

Mai improvvisare. Prima di negoziare, scriviti un elenco di motivi per cui ritieni giusto chiedere di più. Ad esempio: 

  • Hai competenze tecniche richieste e rare 
  • Hai già esperienza simile 
  • Parli più lingue 
  • Puoi portare risultati concreti 
  • Hai ricevuto altre offerte (senza esagerare o mentire!) 

Sii chiaro e sicuro: “In base alla mia esperienza e alle ricerche che ho fatto sul mercato, credo che una RAL di X sia più coerente con il ruolo proposto”. 

  1. Non svenderti (ma neanche esagerare)

È importante trovare un equilibrio: chiedere troppo può far sembrare che tu non abbia senso della realtà, ma chiedere troppo poco è ancora peggio. Comunica che sei flessibile, ma che hai una stima del tuo valore. Un trucco classico? Chiedere leggermente più di quanto vorresti davvero, sapendo che l’azienda tenderà a proporre una via di mezzo. 

E se sei molto interessato al posto ma loro non riescono a salire con lo stipendio? Chiedi se possono compensare con altri benefit: più ferie, smart working, corsi di formazione, ecc. 

  1. Occhio al linguaggio (verbale e non)

Durante la trattativa, il modo in cui ti presenti conta quasi quanto ciò che dici. Mantieni un tono positivo e costruttivo, evita frasi come “Non mi basta” o “Mi aspettavo di più” dette in modo aggressivo. 

Attenzione anche al linguaggio del corpo: 

  • Evita di incrociare le braccia o accavallare le gambe in modo rigido 
  • Siediti con postura aperta, ma rilassata 
  • Sorridi, mantieni il contatto visivo, ascolta con attenzione 

Una buona comunicazione non verbale aiuta a trasmettere fiducia e sicurezza. 

  1. Tieniti aperto ad altre proposte

Non mettere tutte le tue carte su un’unica offerta. Anche se hai ricevuto una proposta interessante, continua a guardarti intorno finché non firmi. Questo non solo ti offre alternative, ma ti dà anche più potere negoziale. 

Se stai trattando con più aziende, puoi anche – con tatto e discrezione – usare una proposta come leva con un altro datore di lavoro, per cercare condizioni migliori. 

Attenzione però: mai usare le altre offerte in modo minaccioso o arrogante. Piuttosto, dì qualcosa come: “Sto valutando diverse opportunità e voglio prendere una decisione consapevole. Mi piacerebbe molto lavorare con voi, ma vorrei capire se c’è margine per migliorare l’offerta”. 

  1. Se hai dei dubbi, chiedi tempo

Non sentirti obbligato ad accettare subito. Puoi tranquillamente dire: “Posso prendermi un paio di giorni per pensarci?”. Questo ti dà il tempo di riflettere, confrontare, e magari far maturare l’offerta dall’altra parte. 

Durante questo tempo, valuta con attenzione: 

  • Lo stipendio ti permette di vivere serenamente? 
  • Ci sono possibilità concrete di crescita? 
  • Ti vedi in quella azienda per i prossimi 2-3 anni? 
  • L’ambiente e i valori aziendali sono in linea con i tuoi? 

A volte una pausa di 48 ore può fare la differenza tra un “sì” affrettato e una scelta davvero giusta. 

 

In conclusione 

Negoziare un’offerta di lavoro è un’abilità che si può imparare. Non serve essere aggressivi, ma serve essere preparati, consapevoli del proprio valore e aperti al dialogo. Ricorda: anche le aziende più grandi si aspettano che tu ponga domande e faccia proposte. Farlo in modo educato e professionale ti farà apparire determinato e consapevole, non arrogante. 

È il tuo futuro. E trattarlo con rispetto parte proprio da qui. 

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