Le frasi da evitare durante un colloquio di lavoro

Le frasi da evitare durante un colloquio di lavoro

Ci sono almeno 10 frasi da evitare assolutamente durante un colloquio di lavoro. Quando ti presenti, non stai solo raccontando chi sei ma stai mostrando chi potresti diventare all’interno di quell’azienda. Anche se hai il curriculum perfetto, una parola sbagliata rischia di compromettere tutto. Per i candidati neolaureati, alle prime esperienze o in cerca di un salto di carriera, è fondamentale imparare non solo cosa dire, ma soprattutto cosa NON dire in sede di colloquio.  

In questo articolo ti spieghiamo quali sono le frasi da evitare assolutamente durante un colloquio di lavoro, perché possono rovinare la tua immagine professionale agli occhi di un recruiter.  

  1. “Ho solo…”
  • “Ho solo aiutato con quel progetto…”  
  • “Era solo un ruolo temporaneo…”  

Questa piccola parola — “solo” — ha un grande potere distruttivo. Minimizza il tuo contributo, sminuisce le tue competenze e dà l’idea che tu stesso non creda nel tuo valore e in quello del tuo lavoro.  

Cosa puoi dire:  

“Ho collaborato alla realizzazione del progetto, contribuendo alla fase di analisi e sviluppo.”  

Mostra sicurezza e concretezza. Anche esperienze di breve durata hanno valore se raccontate nel modo giusto.  

  1. “Penso” e “Forse”
  • “Penso di poter fare quel lavoro…”  
  • “Forse potrei occuparmene…”  

Usare termini vaghi come “penso” o “forse” comunica insicurezza. In un colloquio di lavoro, servono determinazione e affidabilità.  

Cosa dire invece:  

“Con la mia esperienza in [settore/compito], sono certo di poter contribuire attivamente.”  

  1. “Mi dispiace, non ho fatto esattamente questo”
  • “Non ho mai gestito un team, mi dispiace…”  
  • “Non ho esperienza con quel tool…”  

Non evidenziare subito ciò che ti manca. Concentrati su competenze che possono essere trasferite alla tua nuova attività e sulla tua capacità di apprendere velocemente.  

Cosa dire:  

“Non ho ancora avuto occasione di usare quel tool, ma ho imparato rapidamente strumenti simili come [esempio concreto].”  

  1. “Non è stato così difficile”
  • “È stato un progetto facile…”  
  • “Non ci è voluto molto…”  

Anche quando un’attività ti è sembrata semplice, non sminuirla. Il rischio è di sembrare superficiale o poco consapevole del tuo lavoro.  

Cosa puoi dire:  

“Ho raggiunto l’obiettivo grazie a una strategia ben strutturata e al lavoro di squadra.”  

  1. “Sono flessibile sullo stipendio”
  • “Mi va bene qualsiasi cifra…”  
  • “Non ho pretese economiche…”  

Anche se sei agli inizi, non svalutarti. Mostrare consapevolezza del tuo valore non è arroganza ma professionalità.  

Cosa dire invece:  

“In base al mio profilo e al mercato, mi aspetto una retribuzione nella fascia X-Y.”  

  1. “Non ho domande da fare”
  • “Tutto mi sembra chiaro.”  
  • “No, nessuna domanda.”  

Il colloquio è anche la tua occasione per capire se quell’azienda fa per te. Non fare domande è un possibile segnale di disinteresse 

Cosa dire in questo caso:  

“Mi piacerebbe sapere di più su come il team lavora per [tema specifico]”  
“Quali sono le sfide principali che il team sta affrontando attualmente?”  

  1. “Perché il ruolo è rimasto vacante?”

Perché evitarla: Questa domanda può risultare indiscreta o polemica. Ti può far sembrare curioso del gossip aziendale o pronto a criticare.  

Meglio chiedere:  

“Quali sono le priorità nello sviluppo del team per i prossimi mesi?”  

  1. “Quante ore devo lavorare?” o “Ci sono giorni di ferie extra?”

Perché evitarla: in fase iniziale, domande troppo focalizzate su tempo libero o smart working possono comunicare scarsa volontà e impegno. 

Aspetta la fase successiva del processo di selezione, quando potrai fare tutte le domande che ritieni utili o cerca di informarti meglio prima del colloquio.  

  1. “Il mio peggior difetto è che lavoro troppo”

Perché evitarla: è una risposta troppo scontata e poco credibile. I recruiter la sentono troppo spesso.  

Meglio essere autentici:  

“In passato avevo la tendenza a prendermi troppi compiti in autonomia. Ho imparato a gestire meglio il tempo e a delegare.”  

  1. “Ho sempre sognato di fare questo lavoro” (quando non è vero)

Perché evitarla: sembra una frase fatta. Se non è supportata da esperienze reali o motivazioni concrete, rischia di suonare finta.  

Se vuoi mostrare entusiasmo:  

“Questo ruolo è in linea con i miei obiettivi professionali e rappresenta una sfida che mi motiva.”  

Non mentire (mai) al colloquio. Potresti essere tentato di esagerare una competenza o di omettere un dettaglio. Ma ricordati: la verità viene sempre a galla. Un buon recruiter sa riconoscere le risposte costruite e i profili incoerenti. Essere sinceri non significa dire tutto: significa saper valorizzare il meglio del tuo percorso, senza mentire.  

Bonus: cosa non chiedere a un colloquio di lavoro  

Le domande che fai rivelano molto su chi sei. Ecco alcuni esempi di domande da evitare:  

“Ci sono altri candidati per questa posizione?”  
“Cosa fa esattamente l’azienda?”  
“Quanto tempo ci vuole per ottenere una promozione?”  
“Quanti giorni di ferie ci sono?”  

Meglio chiedere:  

  • “Come sarà strutturato il percorso di selezione?”  
  • “Quali soft skill ritenete più importanti per chi lavora in questo team?”  

Conclusione: ogni parola conta.   

Il colloquio è una vetrina e ogni dettaglio della tua comunicazione fa la differenza. Evitare frasi ambigue o svalutanti ti aiuterà a presentarti come un candidato preparato, motivato e consapevole. Non serve recitare: serve prepararsi, ascoltare, essere concreti e onesti.

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